Questo sito presenta cinque cataloghi sulle pratiche artistiche che hanno accompagnato la rivoluzione basagliana a Trieste: fotografia, arte urbana, teatro, arti visive e design. Ogni catalogo raccoglie una selezione di immagini, testi e video tratti dal fondo Oltre Il Giardino. Potete inoltre ascoltare alcuni estratti dei laboratori di storia orale organizzati da Palinsesto Basagliano, in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Collina e con il finanziamento della Real Academia de España en Roma.
Diritto di Citazione
Questo sito è un laboratorio di ricerca in cui è possibile attraversare conoscenze, memorie e discussioni sulle pratiche artistiche di emancipazione avvenute a Trieste dal 1971. I materiali qui raccolti e utilizzati vengono pubblicati in accordo con le norme sul diritto di citazione e sul diritto d’autore, come riferito dall’art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633 [3] sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.
Pandemie locali
inchieste militanti nel presente improvvisoNel cinquantenario dell’arrivo di Franco Basaglia all’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste (1971), momento centrale del movimento italiano di critica istituzionale e psichiatrica, questo progetto propone di costituire un mosaico delle pratiche artistiche protagoniste di questo percorso, per interrogarle a partire dalle contraddizioni e dalle sfide del nostro presente. La pratica artistica è stata un elemento fondamentale nei processi di liberazione delle persone internate a Trieste e nell’affermazione del loro pieno diritto di cittadinanza. Oggi può essere lo strumento per riprendere questa storia, utile non solo come memoria, ma come catalogo di pratiche e strategie per sfidare questo presente, troppo spesso raccontatoci come tempo immutabile.
Il movimento basagliano, il cui tratto distintivo è stata l’invenzione di istituzioni espressive contro ogni istituzione totale, ha rappresentato un processo fondamentale di liberazione del ventesimo secolo, partito dallo smantellamento del manicomio e ancora vivo nello sviluppo quotidiano di un modello urbano di salute la cui importanza è riconosciuta a livello globale.
Oltre la psichiatria e la medicina, il modello triestino rappresenta un riferimento fondamentale per le differenti generazioni della critica istituzionale nell’arte e nella cultura e più in generale nel welfare, in quanto definisce l’istituzione come trama sociale, storica e materiale, la cui incidenza non è solo disciplinare (medica, estetica, assistenziale per esempio), ma propriamente politica e soprattutto soggettiva. Un’istituzione da sfidare e cambiare, ogni giorno.