Già nel 1973 Franco Basaglia e Michele Zanetti, suscitando polemiche e dibattito in città, arredarono il manicomio ancora abitato con mobili di alto design, per riaffermare la dignità delle persone rese cose nel manicomio, e affermare un altro punto di vista in questa storia in cui la soggettività era negata.
Fin dagli anni Ottanta la cura dei luoghi ha voluto affermare il diritto alla bellezza come pratica concreta di altre forme della cura e della cultura per le persone. Il design degli spazi realizzato da Hill Falegnameria di Antonio Villas e le grafiche di comunicazione sociale e commerciale del progetto ZIP hanno prodotto spazi comuni e istituzionali inediti: habitat sociali diversi che affermano la dignità come strumento di emancipazione e benessere, contro la miseria dell’assistenza istituzionalizzante.
Questa sperimentazione è diventata logica di progettazione oltre la salute mentale, nei distretti di salute e negli interventi comunitari che agiscono la cura come cultura, giorno dopo giorno. Il diritto al bello come cardine della cittadinanza.